空気を読む [Kuuki wo yomu] = “leggere l’aria”. Definizione da jisho.org : “to read between the lines; to read the situation; to sense the mood”.
Qualche anno fa mi sono imbattuta in quest’espressione giapponese in un articolo che purtroppo non riesco più a trovare. È nota la capacità eccezionale della cultura giapponese di trovare definizioni dense e molto evocative per sensazioni, modi di essere e percepire che nella cultura occidentale non riconosciamo. Come si evince dalla definizione in inglese riportata qui sopra, con “leggere l’aria” s’intende la capacità di saper leggere una situazione, un’atmosfera e comportarsi di conseguenza. Potremmo definirla come un’attitudine empatica o la facoltà di essere particolarmente ricettivi.
“Leggere l’aria” suonando dal vivo
L’espressione “leggere l’aria” mi è sembrata davvero perfetta per definire quello che facciamo abitualmente quando suoniamo dal vivo! Come saprete già se avete letto qualche altro articolo del blog, le nostre scalette live lasciano sempre spazio all’improvvisazione. Con improvvisazione intendo proprio quella capacità di tastare il polso della situazione e sapersi adattare coi brani proposti per assecondare l’energia delle persone e ottenere il migliore risultato possibile. Può sembrare una pratica piuttosto astratta e quasi esoterica, ma ti assicuro che è molto reale e concreta.
Leggere l’aria: i “segnali” del pubblico
Chi per la sua professione si trova a calcare il palco deve sviluppare la capacità di “sentire” l’energia della sala e “leggere” il linguaggio del corpo delle persone. È fondamentale per un comico, per esempio, capire subito che aria tira per poter suscitare la risata dell’audience. Lo stesso si può dire per chi parla in pubblico. È importantissimo anche per chi si esibisce dal vivo, che suoni o metta dischi per esempio.
Last night a DJ saved my life (cit.)
Vi è mai capitato di andare a ballare e che il DJ vi stupisse e facesse emozionare mettendo un brano che amate al momento giusto? Da andare fuori di testa, vero? Però capita. E spesso anche. Naturalmente è facile che persone presenti a una stessa serata o a un concerto abbiano già gusti musicali simili. Detto questo, il DJ è in grado di mettere in campo la sua capacità di far montare l’energia e poi farla esplodere al momento giusto. Il tutto ha alla base esperienza e sensibilità e la facoltà di “leggere l’aria” appunto.
Guidare l’emozione
Lo stesso principio vale per chi suona dal vivo. Si fa fruttare la capacità di essere attenti e ricettivi e si registra tutto, adattandosi via via e musicando l’evento di conseguenza. È una capacità preziosa quando si gestiscono eventi lunghi e si vuole guidare gli ascoltatori da un momento all’altro. Certo, ci sono brani che sono testati e suscitano sempre una grande emozione. Ciò detto, se ci basassimo solo su quelle che sono le nostre certezze passpartout, alla lunga, non riusciremmo a provare più alcuna emozione. Né a trasmetterla. E poi che noia, posso dirlo? Per giunta nessuno vuole che facciamo il compitino e finita lì!
Colonna sonora e attenzione
Possiamo pensare che chi ci ascolta in determinate circostanze – leggi eventi tipo matrimoni – presti poca attenzione a quello che suoniamo, ma non è così! Capita di pensarlo, ma la verità è che tutti possono percepire se qualcosa stride nella colonna sonora di un evento. Tutto ciò che non è in armonia salta all’orecchio. Magari, percepito da orecchie non avvezze, resterà a livello di sensazione inconscia e difficile da definire. La percezione viene comunque registrata e rimarrà l’impressione di disagio e che qualcosa non sia andato per il verso giusto. Inutile sottolineare quanto siano importanti queste sensazioni sottili! Possono trasformare un’esibizione in un successo o in una delusione. In primis per chi suona!
Tiriamo le somme!
Per concludere, quella di leggere l’aria è una capacità da allenare come un muscolo, tentando di essere sempre ricettivi e attenti quando si calca il palco. Saper surfare l’energia della situazione è utile, ma soprattutto ci permette di goderci la sensazione impagabile di poter alimentare le belle vibrazioni. Non dovrebbe essere proprio questo l’obiettivo di fare musica dal vivo?
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Per scoprire qualcosa di più sulla definizione di orecchio, puoi leggere qui. Se sei curioso di capire cosa si intende per riarrangiamento, ti consiglio quest’altro articolo. Qui invece trovi il primo articolo della serie “La colonna sonora perfetta” dedicato al momento dell’aperitivo.